Tornatore Pietrarizzo Nerello Mascalese Etna DOC
La contrada Pietrarizzo, sin dal secolo scorso, è considerata dai nativi della zona uno dei cru più pregiati.
Dettagli del prodotto
Descrizione
Tornatore Pietrarizzo è una DOC Etna composta da uve di Nerello Mascalese. Le uve raccolte manualmente in piccole cassette arrivano velocemente in cantina dove vengono sottoposte ad una selezione manuale su nastro. Diraspate e non pigiate totalmente vengono inviate in tini di legno tronco-conici, dove macerano per circa 10/12 giorni ad una temperatura di 22/25°C. Giornalmente, per più volte al giorno, alle uve in macerazione si eff ettuano delle follature manuali con l’ausilio di un follatore pneumatico. Finita la fermentazione le uve rimangono a macerare ancora per qualche giorno dopodiché vengono svinate e pressate con pressa verticale del tipo tradizionale. Il vino così ottenuto riposa, in botti da 25 hl, per più di un anno prima per di essere imbottigliato. Più di un anno in botti di legno e vasche di cemento e circa 3 mesi in bottiglia.
Rosso rubino scarico. Fine delicato ed incredibilmente equilibrato al naso. Sono evidenti sentori di piccoli frutti rossi, fiori, perfettamente integrati ad un mineralità ed evoluzione degne di un grande vino. In bocca è di grande struttura ma di una sorprendente bevibilità ed eleganza.
LA CANTINA
L’inizio della coltivazione della vite,con la produzione del vino, da parte della Famiglia Tornatore risale al 1865 quando il bisnonno dell’attuale proprietario intraprende l’attività agricola. Nel 1910 Giuseppe, nonno dell’attuale proprietario, costruisce una casa con annesso palmento in contrada Piano Fiera con attigui 2 ha di vigneto a cui si aggiungono altri 2ha sul versante Nord dell’Etna in contrada Piano Felci a quota 1.000 mt s.l.m. La famiglia Tornatore ha avuto da sempre una conoscenza dettagliata dei territori del comune di Castiglione di Sicilia dal momento che il nonno Giuseppe e lo zio Giovanni furono nominati all’ inizio degli anni ’30 indicatori catastali, accompagnando il topografo a rilevare particelle, per definire confini e nomi delle contrade. A quel periodo risale anche la realizzazione la realizzazione di un oleificio annesso al palmento, che è stato attivo, nelle diverse evoluzioni tecnologiche, sino agli anni ’70. Una famiglia dunque con profonde radici nel territorio di origine, che nelle successive generazioni, non ha mai tralasciato l’attaccamento ed il rispetto dello stesso e delle tradizioni.