Feudo Montoni Lagnusa Nero d'Avola Sicilia DOC
Lagnusa é il nome del cru da cui proviene l’uva. Il nome trae origine da un vigneto la cui terra é stata sempre chiamata dai contadini del luogo, Lagnusa. In siciliano, “lagnusa” significa pigra, che produce poco. Oggi, ben sappiamo che un vigneto meno produce, più qualità crea.
Dettagli del prodotto
Descrizione
Feudo Montoni Lagnusa è una Sicilia DOC interamente composta da uve di Nero D’Avola. Fermentazione in contenitore di cemento. Fermentazione malolattica interamente svolta in cemento. Affinamento di 20 mesi cemento, 4 mesi in botte, 4 mesi in bottiglia
Di colore rosso rubino. La struttura non vuole conquistare per potenza ma per eleganza. Profumo complesso con note di ciliegie sotto spirito, prugne rosse e more in armonia con calde sfumature speziate. Spiccano tra tutte la cannella e i chiodi di garofano. Al gusto note mentolate amplificano la freschezza del vino. Morbido, avvolgente, sapido e con un giusto ammontare di tannini delicati al palato.
LA CANTINA
Nel 1469 d.C. nel cuore della Sicilia, all’interno del Principato di Villanova, viene edificato dalla nobile famiglia aragonese Abatellis il baglio (tipica costruzione siciliana a corte quadrangolare). Dopo seicento anni, nelle stesse cantine, dalle stesse terre vengono prodotti i vini. Già ne1 1595 Andrea Bacci, l’agronomo e medico di Papa Sisto V, nelle pagine del “De Naturali Vinorum Historia”, il primo trattato enologico italiano, elogiava la tradizione viticola e le qualità del vino prodotto in queste terre. Alla fine del 1800 la storia di Feudo Montoni si lega con quella della famiglia Sireci ,il nonno di Fabio, Rosario acquistò il Feudo riconoscendo in esso particolari caratteristiche legate al terroir ed alla sua biodiversità. Trovò antiche piante di Perricone, Nero d’Avola, Catarratto; si innamorò sopratutto dei vini di quelle uve che presentavano tratti eleganti ed inconsueti, e per questo acquisto il feudo , in esso era custodito il segreto. Elio, il padre di Fabio, nella seconda metà degli anni sessanta selezionò le migliori piante presenti nella tenuta (Selezione Massale) con esse impiantò i nuovi vigneti ed ammodernò la cantina. Elio trasmette al figlio Fabio la passione ed il rispetto per la Natura . Elio insegna a Fabio l’etica del lavoro , del sacrificio per l’ottenimento di un obiettivo . Lavoro che se fatto con dedizione ed amore diventa un “meraviglioso viaggio” da vivere. Fabio , da ormai trent’anni, prosegue il lavoro del nonno e del padre, custode delle antiche piante e delle loro uve. Fabio, comprende quanto sia importante nel suo lavoro, conoscere bene il passato per guardare al futuro. L’invenzione della tradizione diventa la chiave di lettura di ogni sua decisione. Fabio prende parte personalmente a tutte le diverse fasi del processo di produzione dal vigneto alla cantina . I vini di Fabio, “…sono del tutto particolari:hanno la grazia dei grandi rossi superiori non tanto per ricchezza strutturale, generalmente cosa ordinaria, bensì per ricchezza di eleganza, stile e classe..”.